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Nel taglio di Matisse

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 Arbitrario commuove 

l'll taglio,di intimita' 

la trasgressione, la curva 

del collo, che sanguina e manca

 

Mettici  l'aria -tu dici -le dita negli occhi !


Scompone e colora l'll dolore 

l'll cucito...la terra bruciata

scrive i suoi vuoti di sogni

andati altrove( a morire)

 

Aveva  ottant'anni anni l'll bambino,
costruiva disegni, sapiente e scapestro

tagliando le carte del circo ai nipotini 
mangiatori di fuoco, clown e bestie feroci


D'istinto, la forbice in aria

Un colpo d'ancia di sax come Bechet ,

virgole, frange..come Stravinskij  

sincopate le trine  scendevano in gola  
i guizzi come Ravel ,i giochi di Vian 

a proprio rischio quello che va,
cosa ne resta, la schiuma

dei giorni. La verità 

penetra nelle figure , a misura 

le mani  serve,contorna  al vivo  lo sterno  

cesella l'll malleolo, divarica l'll foro  la  nuca 

di getto, vuota la mente di carta 

le note di un canto,le corse.

Le grida. Anche un pianto

è freschezza, che senti 

nascere sopra,la devozione

suo alfabeto, da orecchio-

a orecchio,lo scatto.


Nei fiati oscilli  .. Matisse

nell'opaco sicuro  dove il taglio  s'adagia 

nel dolore rimosso ai bambini 

una scia arbitraria di luce

s'improvvisa nel sangue

l'll tuo jazz.

 

 Amina Narimi - 08/11/2012 00:16:00 [ leggi altri commenti di Amina Narimi » ]

Amina sarebbe bello danzare insieme a te in quel girotondo d’ombre armoniose e sospese come quasi su una sabbia rovente che induce il corpo alla leggerezza, a sollevarsi sulle punte e a volteggiare rapidi, sempe più veloci, tenendoci stretti per mano fino a quando il mondo non ci crolla all’indietro

Stai danzando,da quando ci sei...ovunque protegge

 Emilio Capaccio - 07/11/2012 23:59:00 [ leggi altri commenti di Emilio Capaccio » ]

Amina sarebbe bello danzare insieme a te in quel girotondo d’ombre armoniose e sospese come quasi su una sabbia rovente che induce il corpo alla leggerezza, a sollevarsi sulle punte e a volteggiare rapidi, sempe più veloci, tenendoci stretti per mano fino a quando il mondo non ci crolla all’indietro.

 Amina Narimi - 07/11/2012 23:11:00 [ leggi altri commenti di Amina Narimi » ]

Andrea,hai l’icona di Matisse,Icaro dei Nudi Blu!Bellissima,un volo ardito dentro al cielo turchino,come quello di Icaro è il jazz per Matisse.Icaro sta cantando, in quel pesante volo d’ombra che gli nega l’infinito, gli arde il cuore nel rosso d’amore si-derale, di conoscenza, tra stelle brillanti d’eternità, rosso giallo blu...all’improvviso vedi solo quelli e non più l’ll nero...
precipita l’uomo poi,il nero finisce fuori dalla pelle,in verticale di caduta,il cuore esplode in una fiamma di dolore,il corpo assume il colore della luce,il bianco, il non colore della somma,la consapevolezza del suo limite,la conoscenza che in caduta ci fa superare il limite stesso,"come cosa che felice cade"...volando nel cielo di Dio e di ogni suo Mistero.
Il tuo commento mi ha fatto fare il guizzo di Charlie Parker
Improvvisazioni cromatiche e ritmate,sgraffi sonori i suoi,un circo di colori il suo jazz,come un mantra si srotolano i segni,come seta la sua scrittura d’arabeschi,quel lazo sghembo come il rag- time che incrocia i due cow-boy,due ombre...il caso guida la sua arte fino a non capir più nulla di quello che si fa:dove inizia il vero,come mai visto prima...era un "bambinissimo vero",sapeva giocare con la sua verticale a far nascere sempre nuovi orizzonti
Ciao Andrea,torna a giocare!

 Andrea Piccinelli - 07/11/2012 19:16:00 [ leggi altri commenti di Andrea Piccinelli » ]

Matisse dichiarò che solo con i papier découpés realizzati dopo la malattia riuscì a esprimere pienamente sé stesso. Disse anche che, essendo costretto a trascorrere gran parte delle giornate tra il letto e la sedia a rotelle, decise di creare nella propria stanza un piccolo giardino dove passeggiare, con foglie, frutti, uccelli...
"Jazz" è forse (assieme alla decorazione della Cappella del Rosario a Vence) il punto più alto raggiunto dal grande maestro francese nell’ultima fase della sua lunga attività artistica.
Lo stile onirico-brachilogico di questa tua bella poesia mi sembra molto congruente con le immagini partorite dalla feconda fantasia dell’anziano artista. Complimenti!

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