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al testo di Amina Narimi
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Arbitrario commuove l'll taglio,di intimita' la trasgressione, la curva del collo, che sanguina e manca
Mettici l'aria -tu dici -le dita negli occhi !
l'll cucito...la terra bruciata scrive i suoi vuoti di sogni andati altrove( a morire)
Aveva ottant'anni anni l'll bambino, tagliando le carte del circo ai nipotini
Un colpo d'ancia di sax come Bechet , virgole, frange..come Stravinskij sincopate le trine scendevano in gola a proprio rischio quello che va, dei giorni. La verità penetra nelle figure , a misura le mani serve,contorna al vivo lo sterno cesella l'll malleolo, divarica l'll foro la nuca di getto, vuota la mente di carta le note di un canto,le corse. Le grida. Anche un pianto è freschezza, che senti nascere sopra,la devozione suo alfabeto, da orecchio- a orecchio,lo scatto.
nell'opaco sicuro dove il taglio s'adagia nel dolore rimosso ai bambini una scia arbitraria di luce s'improvvisa nel sangue l'll tuo jazz.
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